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Riflessione sulla poesia "Fratelli" di Giuseppe Ungaretti

Actualizado: 14 jun 2019




Di che reggimento siete

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante

involontaria rivolta

dell'uomo presente alla sua

fragilità

Fratelli


Al principio la poesia ci chiede a che “esercito” apparteniamo, ma poi continua affermando che anche se siamo di diverse nazioni ci accomuna la consapevolezza (appena nata, spasimante e involontaria) che siamo tutti fratelli.

Questo mi ricorda la mia scuola di musica dove i professori dicono che siamo uniti come fratelli grazie all’arte, anche se ad alcuni piace piú ballare piuttosto che suonare uno strumento. Ma in realtá non é sempre cosí, è difficile avere un sentimento di fraternitá verso qualcuno, pensare che l’altro sia mio fratello semplicemente perché suona uno strumento, perché l’ambizione, che ti porta a voler essere sempre migliore dell’altro, si rivela essere contro il nostro sentimento di fraternitá. Ballare e cantare bene sono i requisiti necessari per passare al livello successivo, e a quel punto mi chiedo: dov'è questo sentimento di fraternitá che doveva unirci tutti attraverso l’arte? L’ambizione di superare l’altro ci separa o potrebbe anche unirci?

Ugualmente siamo fratelli perché spinti da uno stesso desiderio.


Laura Polanco, Terza Media A, 2019

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